La tettonica delle placche studia il movimento delle placche.
Nel sistema solare solo la nostra Terra ha il movimento delle placche e la subduzione è il suo motore.
Molta osservazione per credere nella teoria della tettonica delle placche: 4 buoni motivi per immaginare la solida crosta galleggiante sul fluido mantello roccioso.
Secondo la Teoria della tettonica delle placche, la Terra appena creata era una palla fluida e infuocata, che nell’arco di 4 miliardi di anni andò a raffreddarsi a partire dai Poli. Le parti fredde e solide poi si saldarono solo 300 milioni di anni fa formando la Pangea.
La Pangea era unico mega continente l’ambito da un unico mega oceano.
La teoria immagina che la crosta terrestre e i suoi continenti galleggino come zattere sul mantello in perenne movimento, per la distribuzione disomogenea del calore e della densità delle rocce.
Molta osservazione
L’intuizione che i continenti attuali derivino da un unico grande continente nasce dall’osservazione:
1) forma omologa dei continenti America e Africa,

L’Atlantico si allarga tutt’oggi di 2 cm all’anno, sono piccoli spostamenti che continuamente rimodellano la nostra crosta terrestre.
2) tipi di rocce che si affacciano sulle due sponde dell’Atlantico: simili,
3) resti fossili di rettili e felci,
4) il paleomagnetismo cioè segni del magnetismo di tanto tempo fa, le rocce di quà e di là dell’Atlantico puntano al loro “stesso” Nord.
Al di sotto una certa temperatura (diversa per ogni minerale), i minerali magnetizzabili cristallizzano, e si magnetizzano mantenendo la direzione del campo magnetico esistente di quel lontano momento.
Perdita di calore: motore della tettonica
Questi movimenti della crosta terrestre portano una lenta ma costante perdita di calore. Gran parte del calore è quello originario nel momento della formazione della Terra, 4,6 Ga fa, e in piccola parte deriva dal decadimento radioattivo.
Quando il pianeta Terra si spegnerà anche la deriva dei continenti cesserà, e diventeremo un pianeta tettonicamente morto come la Luna.
Conseguenze sulla vita
La costante perdita di calore, da miliardi di anni, ha fatto sì che gli oceani non si congelassero.
Grazie a questo la vita sulla Terra si è potuta sviluppare come la conosciamo.
Se invece gli oceani si fossero congelati la vita sarebbe rimasta isolata nelle profondità di essi e tutto sarebbe infinitamente diverso.
Modifiche geografiche
1 miliardo di anni fa
1 miliardo di anni fa c’era il subcontinente Rodinia,: Australia e Nord America erano uniti.
250 milioni di anni fa
Nell’Era Mesozoica 230 milioni di anni fa esisteva un unico continente la Pangea e un unico grande oceano la Pantalassa, ma in questo momento inizia a disgregarsi.
L’America latina si stacca dall’Africa.
Si forma l’oceano Atlantico settentrionale: un enorme vulcano grande come 1/10 la superficie della Luna scinde la Pangea, separando l’America del nord dall’Africa.
L’Africa staccandosi dalle Americhe, è libera di scorrere verso nord, 4 mm all’anno, per scontrarsi con l’Europa e formare la catena alpina alta 4.000 metri.
L’Australia si stacca dall’Antartide dirigendosi a nord.
L’India si muove velocemente, 5 cm all’anno verso nord, dove incontra la placca euroasiatica, formando la catena himalaiana alta 8.000 metri.
I due continenti americani erano separati, le correnti marine li lambivano, ma prima dei vulcani e poi i depositi marini, formarono l’istmo di Panama, chiudendo il passaggio delle correnti marine. Ciò provocò un cambio delle correnti e l’esito fu una glaciazione.
Mar Mediterraneo

Nell’Era Mesozoica 230 milioni di anni sull’ equatore, un golfo oceanico la Tetide da est incominciò a insinuarsi per dividere la Pangea. La Tetide creò due supercontinenti: a nord la Laurasia e a sud il Gondwana.
Dapprima la Tetide si espanse, poi 130 milioni di anni fa l’Africa avanzò a nord, portando sempre più a nord la Tetide, che pian piano risultò schiacciata sull’Europa.
45 milioni di anni fa lo scontro India Asia formò dell’Himalaya, e lo scontro Africa in subduzione sull’Europa formò le Alpi.
7 milioni di anni fa si chiuse lo stretto di Gibilterra causando ripetute precipitazioni saline che hanno causato depositi di gesso, sale e carbonati.
Oggi quel che resta della Tetide tropicale è il mar Mediterraneo, a nord dei Tropici.