
L’epitelio olfattivo
Il senso dell’olfatto odora con un epitelio di neuroni olfattivi, un fine tappeto di cellule sopra le cavità nasali, 10.000 cellule olfattive nell’uomo contro le 200.000 nei cani. I neuroni olfattivi hanno una vita breve, un mese, e sono in continua rigenerazione.
L’epitelio olfattivo secerne un muco in cui si disciolgono le molecole olfattive, nel momento dell’ovulazione secerne maggiormente e meno in menopausa.
Gli odori disciolti nel muco, prodotto dalle cellule di Bowman, raggiungono le ciglia dei neuroni olfattivi in cui ci sono una decina di milioni di recettori. Raccolta l’informazione odorose, tramite gli assoni giunge al bulbo olfattivo, per raggiungere il bulbo deve prima attraversare la scatola cranica ossea a livello dell’osso etmoide. L’ etmoide è un osso impari tra le due orbite oculari, sotto l’osso frontale e davanti all’osso sfenoide.
Quì numerosi forellini nell’osso permettono il passaggio degli assoni dei neuroni dell’epitelio olfattivo che incontrano i neuroni del bulbo olfattivo.
Il bulbo olfattivo
Il bulbo olfattivo è piccolo nell’uomo ma molto più grande negli animali. Quì si connettono i neuroni recettori esterni con i neuroni intermedi mitralici. La sinapsi fra i due neuroni avviene all’interno di un glomerulo. Gli inter-neuroni mitralici terminano nel lobo olfattorio del cervello.
Il lobo olfattorio
Il lobo olfattorio è composto da due diverticoli della parte anteriore e ventrale degli emisferi cerebrali.
L’odore viene trasferito dal lobo olfattorio all’amigdala, ippocampo e corteccia piriforme. Tutto poi afferisce al lobo temporale.
Gli odori giungono al sistema limbico questo spiega il forte collegamento con le emozioni e quindi con i profumi.
L’anosmia è una patologia in cui non si percepiscono gli odori e colpisce il 5% delle persone.
Odori inconsci
L’odore dell’uomo maschio spaventa i topi maschi mentre le donne non li spaventano. In realtà si spaventano dell’odore maschile dei mammiferi.
Anche gli umani sentono in modo inconscio l’odore di persone in ansia.