Gli aminoacidi non sono assunti tal quali, ma legati come proteine di origine animale o vegetale. Giornalmente un adulto dovrebbe assumere lo 0,8 grammi di proteine per kg di peso vivo, il 50% in più se le proteine sono vegetali.
Gli amminoacidi per poter essere assorbiti dall’intestino devono essere liberati dai legami peptidici, e questa operazione si chiama digestione.

Nello stomaco c’è una predigestione, l’acidità gastrica a pH 1-1,5 indebolisce i legami peptidici.
La secrezione di acido cloridrico è controllata dall’ormone gastrina.
La digestione delle proteine inizia con il pepsinogeno trasformato dall’acido cloridrico in pepsina, essa rompe le proteine in polimeri di non più di 10 amminoacidi.

La digestione viene completata dalle proteasi pancreatiche, tripsina e chimotripsina, e dalle peptidasi enteriche. Tra queste le esoproteasi staccano l’amminoacido terminale e le endoproteasi lavorano sui legami interni alla catena.
Nel bambino la caseina del latte viene digerita come le altre, ma nel vitello e nella caseificazione compare un nuovo enzima la chimosina:

Finalmente con 6 diversi carrier, gli amminoacidi e i brevi-peptidi possono abbandonare il lume intestinale per entrare nel citosol dell’enterocita. Il meccanismo che permette il trasporto di macromolecole attraversando il citoplasma degli enterociti si chiama transcitosi: questa avviene normalmente anche negli endoteli e nei neuroni quando devono trasportare immunoglobuline IgA, l’insulina e la transferrina.

Nel citosol i di e tripeptidi vengono ulteriormente tagliati per liberare i singoli aminoacidi.
Attraverso altri carrier gli amminoacidi escono dall’enterocita ed entrano nel sangue.
Questi spostamenti comportano il consumo di ATP.
La digestione del colostro nei neonati
Nelle primissime ore di vita le globuline immunitarie, presenti nel colostro assunto dai neonati, non vengono demolite nei singoli amminoacidi, infatti queste proteine immunitarie attraversano senza problemi la barriera intestinale. Più tardi si svezza il bambino e meno allergie alimentari avrà: l’intestino ha bisogno di sei mesi per maturare.
Destino degli aminoacidi
I singoli amminoacidi finalmente raggiungono il fegato.
Nel fegato gli amminoacidi vengono legati per sintetizzare le proteine del plasma (sangue), con l’enzima transaminasi sintetizza nuovi amminoacidi.
La sintesi proteica è stimolata da alcuni ormoni: somatotropo della crescita, insulina, testosterone, tiroxina.
Tre eccezioni degli amminoacidi assimilati
Però ci sono 3 amminoacidi che hanno un comportamento anomalo: arginina, glutammina e aspartato.
L’arginina nel fegato potrebbe essere demolita nel ciclo dell’urea per cui viene trasformata in citrullina e nel rene ritorna ad essere arginina.
La glutammina e l’aspartato sono anche precursori di neurotrasmettitori, per cui la concentrazione nel sangue dei precursori dei neurotrasmettitori deve essere controllata, per cui se sono in eccesso possono essere utilizzati dall’enterocita a scopo energetico.
Amminoacidi fonte energetica
Gli amminoacidi nell’uomo costituiscono solo il 15% del fabbisogno energetico, vengono utilizzati in modo importante solo nel digiuno. Gli amminoacidi vengono ossidati, però la parte amminica è ossidata solo parzialmente, nel fegato l’ammonio diventa urea, che viene poi eliminata con le urine.
Invece nei carnivori le proteine e i grassi alimentari sono la fonte energetica principale.