L’itticoltura acquaponica è un ecosistema artificiale composto da piante e pesci: i pesci scaricano NH3 e CO2 nell’acquario, l’acqua inquinata attraversa un filtro dove i batteri trasformano l’ammoniaca (NH3) egli ioni ammonio (NH4+) in ioni nitrito (NO2–) e successivamente ioni nitrato (NO3–).
Le piante, in coltura idroponica, si nutrono degli scarti dei pesci e restituiscono all’acqua l’O2. Normalmente bisogna aggiungere oligoelementi per la crescita delle piante.
Dopo la filtrazione, l’acqua viene irradiata con raggi ultravioletti per ridurre la carica batterica, quindi è pronta per rientrare nell’acquario coi pesci.
L’equilibrio fra le due vasche è precario, perchè il pH è diverso e perchè gli oligoelementi possono essere dannosi per i pesci.
L’itticoltura acquaponica permette il risparmio del 90% dell’acqua.
www.ita-slo.eu/it/bluegrass video
Temperatura ed ossigeno nelle vasche
L’ossigeno O2, come tutti i gas, è più solubile al freddo che al caldo. L’ossigeno a 20°C ha una concentrazione di 10 mg per litro d’acqua, a 0°C sono 20 mg. Sotto i 4 mg/l, la sopravvivenza dei pesci è impossibile.