La differenziazione sessuale è lo sviluppo in femmina o maschio a partire dall’embrione indifferenziato.
La differenziazione sessuale è realizzata dai Cromosomi sessuali.
Cromosomi sessuali
Ogni persona ha una coppia di cromosomi sessuali, coppia che si assembla nel momento della fecondazione.
La femmina ha 2 cromosomi X, e il maschio ha un cromosoma X e uno Y.
Se non c’è il cromosoma Y, l’embrione diventa femmina: le cellule indifferenziate delle gonadi si differenziano in ovaie.
Se c’è il cromosoma Y, l’embrione diventa maschio: le cellule indifferenziate delle gonadi si differenziano in testicoli.
L’azione del cromosoma Y
Nel cromosoma Y c’è il gene SRY che codifica una proteina che fa partire una cascata di reazioni che portano al maschio. Il cromosoma Y porta alla formazione del testicolo che libera nel sangue il testosterone.
L’azione del cromosoma X
Affinché il testosterone faccia il maschio, è necessario che i tessuti siano sensibili al testosterone stesso. La sensibilità positiva agli androgeni è determinata dal gene AR del cromosoma X (X-linked), cioè il cromosoma sessuale portato dalla madre. Il gene AR produce una proteina che diventa il recettore degli androgeni.
Il cromosoma X produce il recettore degli androgeni, solo il testosterone può mascolinizzare l’embrione.
Mascolinizzazione dell’embrione
Cromosoma Y ed X agiscono insieme per mascolinizzare l’embrione.
L’embrione indifferenziato contiene simultaneamente i dotti di Wolff e i dotti di Müller.
L’embrione XY ha a disposizione il testosterone e il recettore degli androgeni, succederà che i dotti di Wolff diventeranno l’epididimo e il dotto deferente.
L’embrione XX non ha a disposizione il testosterone, succederà che i dotti di Müller che diventeranno le tube di Falloppio, utero e vagina.
La differenziazione sessuale si continua nel maschio con la formazione del pene e nella femmina del clitoride.
In un caso ogni 20.000, l’embrione XY ha il testosterone ma non ha il recettore degli androgeni, come nella sindrome di Morris, abbiamo un insufficiente mascolinizzazione, che porta alla sterilità.
Se l’insensibilità agli androgeni è completa, esternamente sono donne con vagina, seno e tratti somatici tipicamente femminili. Ma internamente abbiamo i testicoli anziché le ovaie e mancano l’utero e le tube di Falloppio.
Se l’insensibilità agli androgeni è parziale, abbiamo una grande variabilità esterna.
Il testosterone differenzia il maschio dalla femmina anche per tutto il resto del corpo e per il cervello.