Per definire cos’è un calendario, dovremmo avere le idee chiare su cos’è il tempo. Secondo i fisici moderni il tempo è il passaggio da uno stato di minor entropia a uno di maggior entropia, per noi più semplicemente è il passare della giovinezza e la sua misura segue i moti lunari e terrestri, da quì lo sviluppo di calendari lunari, luni-solari e solari.

Calendario islamico

Il calendario islamico è un tipico calendario lunare, inizia con il novilunio, si compone di 12 lunazioni di 29-30 giorni, ha la durata di 354-355 giorni, dura 11 giorni meno del nostro gregoriano. Quindi il capodanno islamico può capitare in qualsiasi giorno del nostro calendario.

L’era islamica inizia con l’Egira di Maometto nel 622 dell’era cristiana, secondo il calendario giuliano.

Ma se per i giulio gregoriano siamo nel 2022, non basta sottrarre 622, ma bisogna aggiungere gli anni accumulati per la brevità dell’anno lunare. Quindi 2022 – 622 + ((11 x (2022-622))/365,25) = 1400 + 42 = 1442.

Capodanno cinese

Il capodanno cinese è un calendario luni-solare, si celebra il primo novilunio dopo il solstizio d’inverno in Cina come in Giappone. Con alcune correzioni lo si approssima all’anno solare.

Capodanno iraniano

Il calendario persiano è un calendario solare, più perfetto del nostro gregoriano.

Il capodanno persiano, come molti popoli che adoravano il Sole, si svolge il giorno dell’equinozio di Primavera.

Anche in Iran l’era islamica inizia con l’Egira di Maometto nel 622, per cui se per i giulio gregoriano siamo nel 2022, per i persiani siamo nel 1400.

Capodanno giulio gregoriano

Il nostro calendario è solare, e il capodanno non corrisponde nè al solstizio d’inverno, nè al perielio.

Il nostro capodanno non corrisponde al solstizio d’inverno: il 20-21 dicembre è il giorno più corto dell’anno.

Non corrisponde al perielio del 4 gennaio, in cui la Terra nella sua orbita ellittica si trova alla minima distanza dal Sole.

Il nostro capodanno è un derivato del calendario giuliano. Giulio Cesare nel 46 a.C. avrebbe introdotto i festeggiamenti il primo giorno di gennaio, e si rifà al dio romano Giano, da cui la parola gennaio. In realtà risale al 153 a.C quando Roma era ancora una repubblica. Il calendario aveva come punto di riferimento l’equinozio di primavera, ma i giorni scorrevano, e il 21 marzo non corrispondeva più all’equinozio. Nel 1582 cercano di armonizzare le date e il papa Gregorio Magno corresse il calendario giuliano. Senza la correzione il 1° gennaio corrisponderebbe al 14 gennaio attuale.

La diffusione della correzione gregoriana

La correzione venne attuata dai paesi del nord protestante solo dal 1700, mentre gli ortodossi russi e e di terra santa si attennero al vecchio calendario giuliano, per cui essi adesso celebrano il Santo Natale il 7 gennaio gregoriano, anziché il 25 dicembre.

Nell’ottocento il Giappone si apre alla modernità e adotta il gregoriano, Cina e Turchia all’inizio del novecento.

Restano con le loro datazioni tradizionali gli altri paesi musulmani.