Il ratto è un importante vettore di malattie gravi per l’uomo, perchè il ratto è il più fedele parassita dell’uomo, da sempre dove va l’uomo, subito a ruota arriva lui. Il ratto ha colonizzato il mondo assieme all’uomo, cibandosi dei suoi rifiuti. La più importante zoonosi da ratti è la leptospirosi, mentre la più importante contaminazione degli alimenti dovuta alle feci ed urine dei ratti è la salmonellosi. Le Salmonellosi causate dall’infestazioni da topi e ratti sono non tifoidee.
Le altre zoonosi da ratti sono:
Febbre bottonosa da rickettsia conorii, toxoplasmosi, febbre da morso o
sodoku da spirillum minus e streptobacillus moniliformis, lyme da borrelia
burgdofery, vaiolo da Orthopoxvirus, peste da yersinia, tularemia da francisella t., coriomeningite
linfocitaria da arenavirus, rabbia da lyssavirus, leishmaniosi, trichinella.
Il tifo murino
Il tifo murino è provocato da Rickettsia typhi, un batterio delle aree tropicali e subtropicali. La Rickettsia typhi vive nelle pulci che parassitano i ratti.
Le pulci vengono a contatto con l’uomo, lo pungono e gli trasmettono la Rickettsia typhi.
La Rickettsia typhi era stata eradicata dal mondo occidentale, ma sta ricomparendo.
Il tifo murino dà febbre e interessamento generale, fino al coma.
Il colera murino
Il colera è causato da un vibrione non dal coli, anche se la radice nel nome è uguale.
Il colera similmente alla salmonellosi arriva dalla contaminazione degli alimenti e delle bevande con feci.
Il colera è raro in Europa ma endemico in India. Se fate un viaggio nel subcontinente indiano, ricordate che lì i topi sono sacri, tanto che nel tempio di Karni Mata vivono migliaia di topi trattati come divinità.
La clorazione delle acque contrasta il colera
Per ridurre i rischio di colera, negli acquedotti l’acqua potabile viene disinfettata con il cloro. L’interruzione della clorazione è pericolosa. Nel 1991 in Perù, per il timore che il cloro dell’acqua fosse cancerogeno, si decise per la sospensione, il risultato fu che nel giro di 5 anni morirono 10.000 persone di colera. L’aggiunta di cloro è importante non solo per il colera, ma anche per il tifo e la dissenteria. Comunque per eliminare eventuali rischi, basta lasciare decantare l’acqua che il cloro volatilizza in pochi minuti.

Un consiglio, se avete sete e siete al mercato, comprate una frutto o un cetriolo, lavatelo e poi sbucciatelo, così sarete sicuri di non assumere batteri (by Azadè).
L’ultima epidemia di colera in Italia si ebbe nel 1973, coinvolse 278 persone e ne morirono 24.
L’epidemia di colera in Italia del 1973 probabilmente non venne causata dai topi, ma da una partita di cozze proveniente dalla Tunisia.
Peste da Yersinia dai ratti all’uomo
Il Virus Yersinia Pestis provoca la zoonosi da ratti più famosa. Il Virus si moltiplica all’interno della pulce, la pulce ha molti ospiti cui succhia il sangue e nel succhiare trasmette il virus della peste che è mortale.

La pulce parassita il ratto, all’interno del ratto il virus si moltiplica, la pulce succhia il sangue infetto del ratto. Dopo un po’ il ratto muore, si raffredda e la pulce abbandona il ratto morto alla ricerca di un nuovo ospite.

La pulce incontra l’uomo e lo infetta e muore se non curato.
Molti animali selvatici possono moltiplicare in sè il virus, ma la pericolosità del ratto dipende dal fatto che è il selvatico più prossimo all’uomo. Il ratto segue l’uomo, si nutre degli scarti dell’uomo e dello spazio che l’uomo inconsciamente gli lascia.
Molta istruttiva è stata l’epidemia moderna di peste da Yersinia, occorsa nel 1900 a San Francisco e durata fino al 1904 e poi ricomparsa in seguito al terremoto disastroso che distrusse la città. L’epidemia durò più di 4 anni, nonostante un medico che aveva studiato con Pasteur l’avesse riconosciuta. Ma gli interessi di tutti erano talmente grandi, che di tutto si fece per negare la peste bubbonica.
Questa storia è raccontata da Robert Sullivan nel libro “Ratti, un anno con gli abitanti più indesiderati di New York” di Robert Sullivan del 2004.
