I venti periodici si sviluppano tra mare e terra, perché mare e terra hanno tempi diversi di liberazione del calore. Ciò genera differenza di temperatura tra l’atmosfera marina e terrestre, e quindi differenze di pressione che generano venti.
I venti periodici cambiano direzione ogni 6 mesi come i monsoni, o ogni 12 ore come le brezze.
Monsoni
I monsoni sono venti periodici continentali tra Asia ed Oceano Indiano che si alternano ogni 6 mesi.
Monsone estivo

D’estate le terre emerse asiatiche si scaldano, sono aree cicloniche che attirano l’aria umida e fresca dell’oceano indiano, il monsone sale verso nord est, porta pioggia e vegetazione lussureggiante.
Monsone invernale

D’inverno le terre emerse asiatiche si raffreddano e soffiano verso sud est, portando siccità
In Autunno e in Primavera il vento cambia direzione e si formano i tifoni sulle coste dell’oceano indiano.
Storia monsoni
Monsone è una parola araba che significa stagione per navigare.
Tra i 4.000 e gli 8.000 anni fa, il monsone fluttuava più a ovest, rendendo molto umida l’attuale arida Arabia: tutto senza l’intervento dell’uomo.
Tifoni, uragani, tornado e trombe d’aria
Fenomeni simili con nomi diversi: tifone sulle coste dell’oceano indiano, uragano nelle Antille, tornado negli States orientali e tromba d’aria nelle estati italiane. Quando la differenza di temperatura tra il caldo suolo e la fredda aria alle alte quote, si generano violenti venti ascensionali quindi verticali, ma anche laterali.
Sul terreno percorrono lunghe piste lunghe 50 km e più, larghe 400 metri che strappano tetti, coltivazioni…
In cielo si sviluppano cumuli nuvolosi che scaricano violenti piogge e grandine.
Brezza di mare e di terra
Le brezze sono venti periodici giornalieri.
Il sole scalda terra e mare, ma la terra è secca rispetto al mare.
Brezza di mare
La terra emette subito calore, l’aria sopra le terra si scalda prima dell’aria sopra il mare, per cui sopra la terra si forma un’area di bassa pressione.
La bassa pressione costiera attira un venticello dal mare dalle 14 del pomeriggio.

La brezza marina è più forte della brezza terrestre, perché non incontra ostacoli.
La brezza marina penetra oltre 20 km nell’entroterra fino a 500 metri di altezza, e piega la chioma degli alberi verso l’entroterra.
Brezza di terra
Di notte il mare continua a liberare calore, l’aria sul mare si scalda, l’aria sale in quota e la pressione diminuisce. Un venticello dalla terra soffia sul mare attratto dalla bassa pressione sul mare.

Brezza di valle e di monte
Il sole scalda monti e valli, ma i monti sono rocciosi e secchi mentre le valli sono verdi e umide.
Brezza di valle
Di giorno i monti rocciosi riemettono molto più calore delle valli, ne origina una bassa pressione sui monti che attira aria fresca dal fondo valle, dalle 11 del mattino alle 18 della sera.

La brezza di valle piega la chioma degli alberi verso i monti.
Nelle Prealpi lombarde la brezza ascendente di valle si chiama breva e nel Tirolo unterwind (sotto).
Brezza di monte
Di notte l’aria umida della valle continua a liberare calore, la pressione atmosferica a valle scende, e prende a soffiare la fredda brezza discendente dal monte: da mezzanotte alle 9 del mattino.

Nelle Prealpi lombarde la brezza discendente di monte si chiama tivano e nel Tirolo oberwind (sopra).