La pioppicoltura italiana ha due indirizzi: uno tradizionale con piante d’alto fusto con ciclo della durata di 10-12 anni e una più recente per la produzione di biomassa di pioppo con ciclo di 2 anni.
La pioppicoltura d’alto fusto
La pioppicoltura italiana d’alto fusto occupa 46 mila ettari e rappresenta meno dell’un per mille della produzione mondiale.
La parte migliore dei tronchi viene utilizzata per i compensati e poi gli imballaggi da ortofrutta, i sottoprodotti per i pannelli di particelle e carta. Il fabbisogno sarebbe di almeno 140 mila ettari, ma viene da diversi anni di prezzi molto bassi, 40-45 euro a pianta. Dal 2018 sono raddoppiati, arrivando a 85-90 euro a pianta. Le aziende agricole che coltivano pioppi sono decine di migliaia con una estensione media di dieci ettari, per cui sono esposte in maniera grave ai diktat del mercato.
Silvicoltura Italiana | % | ha mln | prodotti legnosi milioni m3/n | fatturato annuo Milioni € |
fabbisogno | 40 | |||
importazione | 32 | |||
boschi italiani | 100 | 11,4 | ||
fustaie | 36,1 | 4,1 | 8 | |
di cui: | ||||
pioppicoltura d’alto fusto 2017 | 1 | 0,05 | 1 | 70 |
legname | 72% | |||
biomassa | 28% |
Costi colturale del pioppeto
Il costo di impianto di un ettaro di pioppelle, soprattutto il clone I-214, di 2 anni di vita è di circa 3000 €.
Il PSR8 2014-20120 dava un contributo dell’80% per costi di impianto.
Concimazioni del pioppeto | kg/ha |
azoto | 163-300 |
fosforo (P2O5) | 75-120 |
potassio (K2O) | 239-250 |
calcio (CaO) | 580 |
Costo fitosanitario
Le infestazione da insetti e malattie varie possono ridurre di un 30% la produzione legnosa. A questo scopo si usano insetticidi (punteruolo, tarlo o saperda maggiore e ifantria americana), acaricidi (afide lanigero), fungicidi (bronzatura o marssonina e ruggine)e erbicidi e lotta biologica (Bacillus thuringiensis kurstaki).
Per ridurre l’uso di fitofarmaci si fa rotazione colturale di latifoglie. Anche con impianti policiclici dove si coltivano contemporaneamente pioppo, robinia e altri arbusti.
Quando si taglia un pioppeto ?
Il taglio del pioppeto italiano viene eseguito mediamente a 11 anni. Questo momento viene deciso in base allo stato di crescita della pianta, di eventuali malattie e del prezzo di mercato. Tuttavia si tende a tagliare il pioppo quando il diametro è di almeno 30 centimetri.
La stima prevendita della massa legnosa
Prima del taglio, si stima la massa legnosa del pioppeto, misurando la circonferenza e quindi il diametro del tronco all’altezza del petto, 130 cm, di un certo numero di piante. Nel calcolo bisogna distinguere i pioppi esterni, più bassi e larghi, da quelli interni più alti e snelli. Si misura sempre a campione anche l’altezza. La campionatura rivelerà una sorta di curva gaussiana della classe di frequenza di volume. Questi dati vengono confrontati con quelli delle tavole dendrometriche. In questo modo viene calcolato preventivamente il volume, cioè i metri cubi. Siccome il prezzo è fatto sul peso, dovremo calcolare la massa. La massa dipende dal peso specifico, il quale dipende dall’età della pianta e dal clone. Nel clone più usato in Italia I214 il peso specifico è 6-7,5 qli/m3, i cloni canadesi sono un 15% più pesanti. Adesso si fa uso di nuovi cloni resistenti alle malattie, cloni MSA, per cui si apre una nuova area di incertezza.
Il pioppo che pesa 8 quintali va usato all’80% per sfogliatura e il 15% va in cartiera, le parti restanti per pannelli e segheria. All’opposto un pioppo giovane di soli 2 quintali va al 50% in cartiera e per la parte restante per pannelli e segheria, e non è adatto per la sfogliatura.
Stimo la produzione di un pioppeto dai metri cubi
Il numero di piante per ettaro di pioppeto varia tra 200 e 330 (30 m2/pianta), il ciclo di produzione dura 10-12 anni. L’accrescimento medio in Lombardia è di 20 mc/ha all’anno.
Il peso del metro cubo varia a 600 a 850 mc, quindi l’incremento in peso è 20 x 750 = 15.000 kg.
Un pioppo fresco contiene un 53% di sostanza secca, quindi 8 tonnellate secche all’anno.
Stimo la produzione di un pioppeto dalla sostanza secca
Nei 12 anni del ciclo produttivo, un pioppo produce 360 kg di sostanza secca, diviso 12 = 30 kg di sostanza secca annua.
Quindi un pioppeto produce mediamente 30 kg x 270 piante = 8 tonnellate di sostanza secca ad ettaro ad anno.
Il destino commerciale del pioppo
I 15.000 kg di pioppo fresco, prodotto annualmente per ettaro, vanno in segheria e danno la seguente produzione:
% | ton | prezzi | €/ton | € | |
sfogliatura per compensati | 55 | 8,2 | 100 | 100 | 820 |
pallet e imballaggi | 15 | 2,2 | 66% | 66 | 145 |
carta | 15 | 2,2 | 40% | 40 | 88 |
pannelli | 10 | 1,5 | 30% | 30 | 45 |
cippato umido per biomassa | 5 | 0,8 | 30% | 30 | 24 |
totale € | 1.122 |
Prezzi piante in piedi giugno 2021
prezzi aggiornati di pioppo
Il pioppeto fa bene all’ambiente
Quanto carbonio trattiene un pioppeto all’anno ?
% | carbonio | idrogeno | ossigeno | azoto |
Legno anidro | 50 | 6 | 43,8 | 0,2 |
Composizione chimica del legno anidro cioè senza acqua
Ogni ettaro di pioppeto sottrae all’anno 4000 kg di carbonio (8000 x 50%)
Quanta anidride carbonica trattiene un pioppeto all’anno ?
L’anidride carbonica è composta da un atomo di carbonio (n° atomico 6 e massa atomica 12) e due atomi di ossigeno (n° atomico 8 e massa atomica 16): l’anidride carbonica ha massa 48, il carbonio quindi rappresenta 12/48= 25% dell’anidride carbonica in peso.
Da 4 tonnellate di Carbonio deriverebbero da 16 tonnellate di CO2, infatti 4 /25 x 100.
La pioppicoltura italiana depuratrice naturale delle acque
I pioppi depurano quantità impressionanti di acqua dai metalli pesanti, che si evince dalla loro presenza ceneri di combustione: 1000 mg/kg di sostanza secca.
Un pioppeto che produce 15 tonnellate di legno fresco, 7,5 ton di legno anidro, trattiene ogni anno 26 kg di ceneri, cioè 26 grammi di metalli pesanti all’anno: 300 grammi di metalli pesanti nell’intero ciclo colturale.
Piani di sviluppo regionale per la pioppicoltura
Per le ragioni ambientali la pioppicoltura italiana è sostenuta economicamente dai PSR piani di sviluppo regionale: PSR8 2014-2020. Si tratta di un incentivo dell’80% per le spese di primo impianto. Si usano cloni MSA a maggior sostenibilità ambientale, con meno fitofarmaci e concimi.
Il finanziamento era 2100 €/ha.
Attualmente si sta studiando la sistemazione di filari isolati fra i campi, lungo i fossi. Questo è un bene dal punto di vista paesaggistico, ma il legno del pioppo diventa meno adatto per quello che è l’indirizzo più nobile, la sfogliatura, perché contiene molto legno di tensione. Le sollecitazione del vento ispessiscono di cellulosa, tali ispessimenti rendono più difficoltose le lavorazioni e in più deformano il legno con l’essiccazione.
Bandi PSR 2014/2020 Regione Lombardia per la pioppicoltura,
col PSR