Olio di camelina
camelina sativa

L’olio di camelina sativa è un olio di brassicacea, parente della colza, nota come dorella, gialdina, sommensina, miagro, finto lino.

I semi di camelina sativa contengono dal 30% al 40% di grassi, di questi il 31% è l’ac.α–linoleico, più noto come omega 3, quindi il 12 % in peso dei semi di camelina sativa è olio essenziale.

La coltivazione della camelina sativa

La camelina sativa è adatta ai climi temperati dell’Europa e del Nord America, preferisce suoli leggeri o di medio impasto, resiste bene alla mancanza d’acqua

La semina nei climi miti è autunnale, nei climi più freddi è primaverile.

Il seme giallo ambrato (1/2-1/3 di quello della colza) pesa circa 1,2 mg.

Si usano 4-8 kg di seme per ettaro, a 1 cm di profondità, con interfila di 12-20 cm. Producendo un olio pregiato, si consiglia la coltivazione biologica, tuttavia non bisogna temere le malerbe, perché se la semina della camelina sativa è densa, circa 400 piante a metro quadro, riesce a competere con le infestanti, coprendo velocemente il suolo.

Il ciclo culturale della camelina autunnale dura 250 gg, della camelina primaverile 120 gg. Per cui sarebbe possibile far seguire la semina a giugno del mais.

La produzione è di 20 quintali di semi al 10% di umidità per ettaro.

Quanto olio da un ettaro di camelina

Da un ettaro coltivato a camelina sativa si possono 500 kg di olio, il conteggio è il seguente: 20 qli di semi, dalla spremitura a freddo si realizza il 25% di olio, perché un 10% resta nel pannello (35%-10%= 25%).

La qualità dell’olio di camelina

Il punto di forza della camelina è l’alta concentrazione di Omega 3, tale da far impallidire il nostro migliore olio di oliva:

Olio di colza6 % di Omega 3
Olio di camelina2331 % di Omega 3
Olio di oliva0,73 % di Omega 3
Olio di soia6 % di Omega 3

ac.α–linoleico

L’olio si consuma crudo come condimento in cucina.

Tra le altre possibilità il seme aggiunto nelle insalate, previo ammorbidimento in acqua.

Il pannello di camelina sativa

Se si fa la spremitura a freddo, resta un pannello ad elevato valore proteico. Infatti nel seme c’è un 20-25% di proteine. Tuttavia si trovano fino a 20-30 mmol di glucosinolati.

I glucosinolati interferiscono con il metabolismo dello iodio, portando all’ipotiroidismo con gozzo, cioè ingrossamento della tiroide. E’ lo stesso proble-ma causato dall’ eccessivo consumo di broccoli, appartenenti alle bassicacee.

La direttiva della Commissione n. 2008/76/Ce ammette fino a 1,5 mmoli/kg di mangime, quindi il pannello estratto ricco di glucosinolati deve essere ridotto a non più del 5% della dose gionaliera, ipotizzando che non ci siano altre fonti.

La camelina nelle galline ovaiole

Il pannello di camelina proveniente dalla spremitura a freddo, può contenere fino al 10% di grassi, nelle sperimentazioni ha dato uova con un maggior contenuto in omega-3 e di antiossidanti che rallentano l’irrancidimento dei grassi.

Vedi progetto Cobraf dell’Università di Pisa Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali.