1)  Ordoviciano, 439 milioni di anni fa, la superficie terrestre non era ancora stata colonizzata. Estinzione del 60% degli invertebrati marini, soprattutto delle trilobiti.

2) Fine Devoniano, 367 milioni di anni fa, colonizzazione della superficie della Terra, l’estinzione durò 25 milioni di anni, scomparvero il 70% delle specie marine, il 57% dei generi, il 25% delle famiglie.

3) Fine Permiano/inizio Triassico, 245 milioni di anni fa, durò 30 milioni di anni. Estinzione del 95% delle specie, l’82% dei generi. Dai Listrosauri erbivori sopravvissuti si arrivò ai mammiferi.

4) Fine del Triassico/inizio Giurassico, 208 milioni di anni fa. Estinzione del 75% delle specie e del 53% dei generi, essenzialmente invertebrati marini.  Compaiono i dinosauri giganti, si estinguono quasi tutti i grossi Terapsidi, che diventeranno i mammiferi. 

5) Fine Triassico/inizio Terziario, 65 milioni di anni fa. Scomparsa del 50% delle famiglie, specialmente invertebrati marini e i dinosauri. Sopravvivono solo animali terrestri piccoli, sotto i 25 kg: uccelli e mammiferi. 

Riflessioni

Le 5 estinzioni di massa dimostrano che la natura non è stabile. Nessun ecosistema è stabile nel tempo, è l’intervento dell’uomo che stabilizza un ambiente, per renderlo più adatto alla vita. La naturalità non è sinonimo di stabilità. Così la bellezza del paesaggio non è data dalla natura, ma dal lavoro dell’uomo che l’ha addomesticata.