Le correnti marine sono grandi fiumi permanenti a direzione costante che scorrono negli oceani tra 0,5 e 10 km/h.

Le chiamiamo fiumi perché hanno temperatura e salinità diverse dalle acque circostanti.

Le correnti alimentate dalla salinità sono profonde, le correnti alimentate dal calore del Sole sono superficiali.

Corrente profonda

Esiste una sola corrente profonda, detta circolazione termoalina o Grande Nastro Trasportatore.

La Corrente profonda è determinata dalla differenza di temperatura e salinità.

L’acqua superficiale dei poli si raffredda, diventa più densa e sprofonda sui fondali, e scorre verso l’equatore.

Lo sprofondamento polare richiama acqua superficiale calda proveniente dall’equatore.

In questo modo il calore tropicale viene portato ai poli, mitigando anche la temperatura dell’atmosfera.

Le correnti profonde possono essere ostacolate dalle dorsali oceaniche.

Il tempo dallo sprofondamento e alla risalita è di anni.

Perchè la corrente fredda parte dal Nord Atlantico anzichè dal Nord Pacifico ?

Perchè il Mar Glaciale artico trova libero sfogo dell’Atlantico, mentre lo stretto di Bering gli impedisce il flusso freddo sul Pacifico settentrionale.

La corrente di ritorno si fa superficiale e va da Est ad Ovest:

Semplificando si può dire esiste una corrente profonda che va da Ovest ad Est e una di ritorno più superficiale.

Correnti superficiali

Le correnti calde scorrono sul lato occidentale degli oceani, le fredde su quello orientale.

La Corrente superficiale è determinata dalla differenza di temperatura e dai venti. Il vento influenza le correnti in superficie fino a un massimo di 200 metri di profondità.

  1. Ai tropici la corrente va da est ad ovest, come i venti alisei, quando giunge sulla costa oceanica occidentale, la corrente si divide in un ramo principale e uno secondario.
  2. ll ramo secondario va in controcorrente verso est restando sull’equatore.
  3. Il ramo principale ruota verso il polo, diventa una corrente costiera.
  4. Per la forza di Coriolis, conseguenza della rotazione terrestre, i  venti soffiano da ovest e fanno virare la corrente dell’emisfero nord verso destra in senso orario, e quella dell’emisfero sud verso sinistra in senso antiorario. La forza di Coriolis è più forte in prossimità dell’equatore e più debole ai poli. Per la legge di Ferrel, la corrente punta verso i poli e la costa orientale dell’oceano.
  5. Quando giunge sulla costa est si divide in due, un ramo secondario gira verso il polo,
  6. mentre quello principale scorre verso l’equatore come corrente costiera.

Negli oceani tropicali orientali, la forza di Coriolis spinge l’acqua superficiale al largo, e così richiama le acque oceaniche profonde fredde provenienti dai poli.

Le acque profonde sono ricche di nutrienti e dove affiorano, richiamano i pesci in cerca di cibo.

Questo dinamismo è chiaro soprattutto nell’oceano Pacifico, meno evidente negli altri per la geografia.

Le correnti del Nord Atlantico

La corrente del Golfo dei Caraibi

La corrente del Golfo dei Caraibi è larga 100 km, profonda 1 km, velocità massima in superficie 5 km/h, è determinata dal vento che spira verso est, man mano che sale verso nord-est si raffredda per evaporazione e a quanto pare riscalda l’Europa che si affaccia sull’Oceano Atlantico.

L’evaporazione fa si che man mano che procede l’acqua aumenti la sua salinità.

Alla fine del suo percorso ha una salinità maggiore e una temperatura minore, per cui lentamente si inabissa, lasciando il posto alle acque artiche più fredde e più dolci.

Il calore trasportato dalla Corrente del Golfo corrisponde a 100 volte il fabbisogno energetico mondiale. 

Infine sembra che nel mese di novembre 2004 la Corrente del Golfo si sia  fermata per una decina di giorni.

La corrente del Labrador

La corrente del Labrador è una delle più fredde al mondo, le sue acque sono più fredde di 7-10°C rispetto alle acque dell’Atlantico orientale alle medesime latitudini. Le acque provenendo dall’Artico sono anche meno salate (3-3,4 %) il che la rende superficiale. Trasporta iceberg e difronte all’isola di Terranova si incontra con la corrente del calda del Golfo che genera nebbie intense. Ecco spiegata la tragedia del Titanic. Si formano cicloni per la bassa pressione al centro.

Il mar Mediterraneo

mar Mediterraneo

Il mar Mediterraneo man mano che si procede verso est è più caldo e salato

L’acqua del Mediterraneo è più salata di quella oceanica, perchè nel bacino Mediterraneo l’evaporazione è maggiore dell’apporto di acqua dolce di fiumi e piogge.

Quasi sempre dall’Atlantico entra acqua attraverso lo stretto di Gibilterra, ma talora l’acqua interna più salata scorrendo sul fondo riesce a uscire.

Il flusso principale dell’acqua oceanica, per la forza di Coriolis, procede verso est fino alla Siria lungo la costa africana, e poi ritorna verso ovest lungo la costa europea. 

La velocità in mare aperto è di 1 km/h, ma negli stretti giunge a 4 km/h, comunque sempre meno delle correnti oceaniche.

Il mar Adriatico

La corrente del mar Adriatico è antioraria, cioè corre verso nord lungo la costa orientale-slava, e scende verso lungo la costa occidentale-italiana.

La salinità del Mare Adriatico è di 38 Psu,   meno che nel resto del Mediterraneo, perché qui sfociano un terzo delle acque dolci di tutto il bacino Mediterraneo.

La temperatura superficiale va  dagli 10°C invernali, fino ai 25°C estivi.

Onde del Mar Mediterraneo

Nel Mediterraneo d’inverno onde alte fino a 12 metri si formano nei mari occidentali e meridionali, mentre d’estate in quelli orientali. Le Onde del Mediterraneo dipendono dall’Oscillazione Nord Atlantica, NOA.

L’energia delle onde del mare

La potenza sviluppabile dalle onde del mare è di 2 terawatt a livello mondiale, 18 mila terawattora all’anno, quasi la domanda annuale di elettricità del pianeta.

Onda anomala

Lo stretto di Drake, tra la penisola antartica e la Patagonia,  dove l’oceano Pacifico si incontra con l’Atlantico sotto Capo Horn,  il più tempestoso del mondo e qui si formano le onde anomale. Queste sono imprevedibili e provengono da direzioni diverse dal vento e dalle onde prevalenti.