Cosa han fatto gli agricoltori per ridurre Gas serra zootecnici

Gli agricoltori stanno già gestendo le emissioni attraverso 

1) la rotazione delle colture: Long-term crop rotation and tillage effects on soil greenhouse gas emissions and crop production in Illinois, USA

2) la copertura del suolo per catturare il CO2.  

3) l’ENTEC 26 un fertilizzante fissatore di azoto

4) coltivazione del riso a secco: l’allagamento delle risaie produce 2,1 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente a causa dei batteri presenti nell’acqua.

5) coltivazione diverse per la produzione di etanolo:

 litri / ha
sorgo6.000
mais4.500
panico verga3.500

etanolo /ha/ciclo

Le pratiche culturali contro l’effetto serra

Il prato stabile permette di stoccare carbonio. Si può garantire il sequestro del carbonio facendo il sovescio: quant’è la percentuale di radici che resta a terra ? Il minum tillage o lavorazione superficiale.

Quant’è il coefficiente di raccolta quando si fa il pastone di pannocchia? Quanto degli stocchi viene interrato ?

Interramento diretto dei liquami.

Il rimboschimento per ridurre l’anidride carbonica

Negli negli ultimi 30 anni il bosco è aumentato del 20% in Italia, raggiungendo 11,4 mln di ettari e il 38% della sua superficie. Ogni anno i boschi italiani sottraggono dall’atmosfera 46,2 mln di tonnellate di anidride carbonica, cioè 12,6 mln di tonnellate di carbonio.

Piantumazione dei pioppi.

La concimazione carbonica delle serre

La concimazione carbonica delle serre è una pratica ben conosciuta nel settore, che si realizza con l’immissione nell’atmosfera della serra di anidride carbonica, la materia prima della fotosintesi. L’anidride carbonica prodotta dagli allevamenti o dall’industria può essere utilizzata per arricchire l’aria delle serre e così forzare i cloroplasti a produrre di più. Se in una serra di pomodori raddoppio la concentrazione di CO2, mantenendo inalterati tutti gli altri fattori, la produzione aumenta del 20%. Se riduco la CO2 di un quarto ho una minor produzione del 10%. Inoltre una maggior velocità di crescita permette una forte riduzione della quantità di acqua per kg di vegetale prodotto. Tuttavia la crescita notturna deve prevedere il costo dell’energia elettrica per i led accesi.

In serra arricchita di CO2 c’è il problema di sicurezza per l’operatore: l’uomo fino a 1200 ppm non soffre la presenza di CO2 ma può accusare mal di testa e senso di affatticamento. 1200 ppm è la CO2 dei locali chiusi e affollati. Oltre i 5000 ppm compaiono sintomi di tossicità.

La concimazione carbonica all’aperto

Per ovviare ai problemi di salute degli operatori all’interno delle serre e ai maggior costi di impiantistica peri led, si può pensare all’insufflazione degli ortaggi all’aperto.

Irrigazione carbonica

L’ anidride carbonica si scioglie bene nell’acqua di irrigazione, l’acqua gasata giunge alle radici e migliorerebbe del 5% la produttività.

Gasatura delle vasche per le alghe

Si addiziona l’acqua delle vasche dove crescono le alghe, es la spirulina, con la CO2.

Riscaldamento delle serre con il calore cogenerativo

Durante la produzione di energia elettrica dalla combustione di idrocarburi, come del biogas, il 70% dell’energia viene persa come calore. La possibilità di utilizzare il calore a fine produttive si chiama cogenerazione.

In alcune aziende agricole con impianti di biogas, parte del calore viene usato per tenere a 40-45°C il digestore e parte viene usata per riscaldare le serre. Per scaldare un ettaro di serra sono necessari 100 tonnellate di gasolio su una serra mal isolata, 30 tonnellate su una ben isolata, media 65 ton. Se si pensa che sul territorio italiano ci sono 40.000 ettari di serre per ortaggi, di cui 6.000 ha di serre permanenti, si intuisce quanto petrolio ed emissioni potremmo risparmiare: 6.000 ha X 65 ton di gasolio agricolo a 1 €/kg = 390 milioni di €.

Inoltre se un litro di gasolio emette 2,6 kg di CO2, significa: 6.000 x 65 x 2,6 = risparmieremmo 1 milione di tonnellate di anidride carbonica.